
AZIONE CATTOLICA AD ACQUEDOLCI
relazione di padre Gagliani
(risale alla prima metà degli anni ’80, riportata integralmente ci ricorda non solo la storia dell’associazione ma anche il carattere e l’ingenua franchezza dello scrivente)
L’Azione Cattolica a quanto pare è stata fondata in Acquedolci con l’inizio di questa benemerita Associazione in Diocesi. Infatti il numero della nostra Associazione fa supporre questo, perché porta il n. 10.
Il primo sacerdote che svolse il suo ministero in Acquedolci fu padre Valenti (ormai defunto a Caronia come Arciprete): si pensa che sia stato lui a dare inizio all’Associazione. Gli è succeduto padre Salanitro (anche lui defunto) che sicuramente ha dato incremento. Il primo Arciprete fu padre Versaci, proveniente da Patti, e con lui, come dimostrano alcune foto (l’ho vista io stesso o dalla sig. Di Giorgio o dalla mamma di padre Santoro), ha avuto incremento. Dopo padre Versaci successe come Parroco padre Di Paci (anche lui defunto): ma questa è storia dei nostri giorni.
Con padre Di Paci sono stati accanto i sacerdoti Consolo, Savio, Lorello (per pochi mesi), Sapenza (per un anno e mezzo) e padre De Maria (per tre anni). Specialmente con questi due ultimi l’Azione Cattolica ha avuto molta vitalità. Dal 31 ottobre 1955 è stato Assistente d’Azione Cattolica, si può dire dei quattro rami sin dall’inizio del suo apostolato in Acquedolci, padre Gagliani, attualmente Parroco della nostra Parrocchia dal 4 ottobre 1972.
Premio “Beniamine” anno 1937. Nell’anno sociale 1953-1954 la G.M. si è imposta all’attenzione della Regione conquistando l’ambito premio regionale “il Gagliardetto“, come si diceva allora, come riconoscimento per l’attività culturale, per l’appunto la Cultura Religiosa.
In questi ultimi 30 anni l’Azione Cattolica di Acquedolci ha curato innanzi tutto l’attività spirituale. I ritiri mensili sono stati tenuti regolarmente per molti anni: certo vi è stata una stasi, ma la ripresa c’é stata. Specialmente i giovani spesso andavano a svolgere il loro ritiro spirituale in località tipiche, come il Santuario di Capo d’Orlando, il Tindari (allora molto silenzioso), Gibilmanna, ecc. Prima dell’avvento massiccio della televisione si può dire che i vari soci di Azione Cattolica frequentavano la Messa sociale delle 8.30, senza dubbio l’unica Messa della Parrocchia affollata, dove era presente sempre un animatore liturgico (a quel tempo impensabile). Dal ’65-’66 ognuno frequentava la Messa più comoda – non si dimentichi che si affacciava il periodo della contestazione (loro dicevano “della libertà personale”), che ha portato a valorizzare la Messa delle 11.00, molto frequentata, pur restando alla mattina la Messa del Fanciullo. I giovani e le giovani dell’Azione Cattolica sono stati sempre, come pure le sezioni adulte, curate con Catechesi sistematica, in riunioni settimanali continuative. I Catechismi del Centro di Roma sono stati i sussidi preziosi che hanno educato, si può dire, le varie generazioni della nostra Parrocchia. Così pure le sezioni minori hanno avuto i loro sussidi, molto ben fatti. A proposito delle sezioni minori possiamo affermare che c’è stata una continuità nella nostra vita associativa, e cioè le “sezioni minori” sono state come un vivaio per le sezioni maggiori: ancora vi è gente in Azione Cattolica che è iscritta sin da piccolissima. Questo vuol dire come si sia recepita la valisità della proposta.
Si è avuta sempre la massima scrupolosità nello studio dei vari catechismi (i documenti del Concilio Vaticano II sono stati oggetto di studio sistematico nelle nostre associazioni) e l’impegno ha portato a conquistare subito trofei in campo regionale, come si usava allora. Si conservano ancora validi diplomi con medaglie e labari).
Per meglio “ossigenarsi” in estate si frequentavano i vari campi scuola e i giovani si ossigenavano nei due sensi anche nei campeggi dal 1953 al 1971 in tende ancora in funzione. Allora nei vari campi scuola diocesani si usava il nome di TRE GIORNI; ma i nostri soci hanno frequentato anche campi scuola nazionali, come anche campeggi-scuola regionali. L’assistente sino al 1972 ha frequentato i vari convegni a Roma.
In Parrocchia l’Azione Cattolica ha fornito catechisti e catechiste per le Scuole di Catechismo Parrocchiale settimanale, il catechismo per la preparazione alla Prima Comunione – si badi bene, non catechisti occasionali, ma catechisti a cui bisognerebbe dare la “pensione” per gli anni ininterrotti di catechismo! E questo continua anche ora… Ne sono validi documenti filamti, foto, ecc. Per prima la nostra Azione Cattolica ha iniziato la Coeducazione, estesa dal nostro assistente con l’aiuto di qualche socio e socia nei centri maggiori della Diocesi, nell’entusiasmo totale dei vari soci, ma nella più gretta incomprensione dei superiori (!?!), come pure per primi si è dato inizio all’attività del Cineforum dal 1968, anno dell’inizio della coeducazione, attività proposta dal nostro assistente, e curata anche nei più grossi centri della Diocesi. Purtroppo solo noi l’abbiamo continuata, sino al 1981 molto seguita, adesso, e dal 1983, in crisi; comunque è andata avanti lo stesso con molti ripensamenti.
In campo caritativo la nostra Associazione è stata sempre sensibile: quanta roba ‘nte cufina e di notte partiva dalla canonica portata dai vari soci. Non vi è stata famiglia che non sia stata assistita nei vari bisogni: purtroppo non possiamo fare nomi, li sanno però le ragazze e i ragazzi di A.C. che andavano sino in casa a portare la robba. Ricordiamo che ad una famiglia di profughi politici (sissignora, profughi politici, e spagnoli!) negli anni ’70 sono stati portati sino in casa brande, biancheria e verdura fresca. A un circo equestre fallito proprio qui ad Acquedolci è stata consegnata tanta di quella roba che poté continuare la sua attività in altri posti. Ma le perle dell’attività caritativa sono state: nel lontano 1958 la raccolta di 60.000 lire per fare ottenere la pensione dell’INPS a quel Monachino di Sant’Agata di Militello, che molti ricordano, che stava in mezzo a noi vivendo di espedienti. Con la pensione ottenuta veniva sempre in Chiesa alla domenica, edificando tutti noi con la sua vita eucaristica. I parenti sono venuti solo alla sua morte per avere il libretto della pensione.
I terremoti del 1968, del 1976 nel Friuli e nel 1982 in Campania hanno visto la nostra Associazione in prima fila nel raccogliere ciò che la comunità ha dato in una gara di solidarietà. Siamo andati personalmente a consegnare quanto raccolto e selezionato con la massima cura, meritando gli elogi per la serietà con la quale si è proceduto.
L’Associazione non ha avuto una sede fino al 1976. Alcuni componenti sono stati dirigenti e sono membri del Consiglio Diocesano. L’Assistente è stato per oltre venti anni Assistente Diocesano e vice Assistente Regionale, e ha rifiutato una carica al Centro di Roma.
Per la fame nel mondo sono stati in primo piano i componenti dell’A.C. collaborati anche da altri, per mettere avanti iniziative per la raccolta di fondi (certo il Clero secolare e religioso ne è stata l’anima), che hanno raggiunto i 5 milioni! Alcuni soci hanno fondato un gruppo di donatori di sangue che dovrebbe essere incrementato: tutta la Diocesi ne ha beneficiato. L’A.C. da sempre è stata accanto al sacerdote per le varie processioni, l’animazione delle Vie Crucis con commenti personali, i “Rosari meditati” con riflessioni personali (conservate in archivio); nelle varie Peregrinatio in Parrocchia sono stati i soci a dare vita agli incontri nei vari quartieri, nelle case, perché tutto potesse andare per il meglio. Nella campagna contro l’aborto hanno setacciato la Parrocchia con la Parola e un filmato eccezionale: il risultato è stata un altissima percentuale di controabortisti al referendum (oltre il 75%). Per primi sono stati i nostri soci ad animare la processione del santo festeggiato in Parrocchia, San Giuseppe (si sa come sono le feste patronali… ormai sono sette anni che si fa). I giovani e i soci più capaci dal 1979 hanno dato vita ad una filodrammatica per “santificare” il Carnevale assieme al gruppo folkloristico, che è stato formato nl 1968, composto dai vari soci delle sezioni minori. Da tre anni porta avanti anche la proposta di fede con la rappresentazione del Processo a Gesù. Da un anno il gruppo giovanile è formato da giovani di Azioni Cattolica e da giovani del Gruppo Murialdo, con catechesi fatta dai due assistenti padre Enzo (Vitanza) e padre Adelio, giuseppino.

relazione della prof.ssa Conforto Fortunata
(verosimilmente redatta per la stessa circostanza di quella di padre Gagliani, che dovrebbe aver fatto propria la prima parte)

Acquedolci
L’A.C. in Parrocchia è nata nel 1937 sotto la guida del primo arciprete padre Valenti successivamente defunto a Caronia dove era stato trasferito. Fin dal suo nascere l’associazione ha avuto, nel piccolo paese di nuova formazione, scopi senz’altro spirituali tendenti alla formazione religiosa dei soci e anche sociali perché, soprattutto le scoie di A.C. erano attente a tutti i bisogni della comunità, a cominciare dai battesimi, matrimoni che venivano regolarizzati e curati con diligente attenzione per finire con le attività cartitative allora di grande importanza perchè esisteva la miseria e l’emarginazione sociale. Sotto la guida dei vari assistenti che si sono succeduti: il rev. p. Salanitro e l’arc. Versaci, che ha dato incremento all’Associazione con la formazione delle varie sezioni. Nel 1937 la Sezione Piccolissime di Acquedolci vince il premio di I grado nella gara diocesana di Cultura Religiosa. A padre Versaci succede come parroco l’arc. Di Paci Antonino, sotto la cui guida, con la collaborazione dei cappellani p. Consolo, p. Savio, p. Lorello (per pochi mesi), p. Sapenza (per un anno e mezzo) e p. Gaetano De Maria (per tre anni) l’A.C. ha avuto molta vitalità. Dal 31 ottobre 1955 è assistente dell’A.C. di Acquedolci il rev. p. Gagliani, parroco della nostra Parrocchia dal ottobre 1972. I dirigenti che si sono succeduti nel tempo si sono sempre impegnati per realizzare e vivere, in collaborazione con il Clero, i principi associativi per il miglioramento spirituale dell’ambiente e la formazione religiosa dei bambini, prima, (con il catechismo parrocchiale) e dei ragazzi poi. Molta vitalità ha avuto l’associazione negli anni ’50 e ’60 se si tiene conto del fatto che alcuni ragazzi-e sono stati dirigenti diocesani, regionali e qualcuno nazionale. Nell’anno 1953-54 la Gioventù Ms. ha conquistato il Gagliardetto regionale, primo premio di cultura religiosa. Tanta vitalità è continuata, senza interruzzione, sia nel periodo pre-conciliare che dopo il Concilio. Anzi è da precisare che si è sperimentata in forma positiva ed efficace, la “coeducazione”, grazie alla quale i ragazzi (soprattutto iuniores) hanno avuto la possibilitàdi discutere insieme le problematiche giovanili, preparare insieme le veglie di preghiera, le varie funzioni e momenti “forti” dell’anno liturgico, tutta questa attività ha fatto in modo che il passaggio al nuovo Statuto del 1969 fosse un fatto normale e non un “avvenimento” della storia associativa nazionale. Da quanto detto si può desumere che l’Associazione in Parrocchia ha sempre suscitato un vivo interesse comunque, oggi come oggi, la dispersione di interessi sociali porta ad un certo spirito di “ansia” le varie fasce d’età che ritengono un po’ troppo impegnativa la proposta associativa: i ragazzi, pur tanto numerosi, cercherebbero nell’associazione uno scopo ricreativo piuttosto che formativo come invece non può accadere poichè la Parrocchia non dispone di locali adeguati per cui si cura più la formazione e questo “scombussola” un po’ il ragazzo comune fuori dalla “chiamata” come vocazione. I giovani, specialmente i più curati in famiglie cattoliche rispondono bene alle problematiche associative animandole con l’impegno personale e la sensibilità propria della loro età. Il settore adulti è abbastanza vivace e numeroso e si dedica alla formazione spirituale con gli incontri settimanali vivificandoli con la partecipazione alle attività liturgiche e caritative della Parrocchia. Per quanto riguarda la svolta democratica è da dire che, anche se sulla carta non tutto è definita nella realtà si è lavorato da sempre in clima di democrazia, cercando di risolvere tutto sempre insieme. I rapporti tra l’Assistente e i dirigenti è ottimo perché fondato sulla fiducia e lo spirito di collaborazione. In Parrocchia è presente il Gruppo Murialdo che d’altra parte comprende anche ragazzi cresciuti e tesserati ancora in Azione Cattolica, spesso si collabora nella preparazione della liturgia e delle ore di adorazione pasquali, evitando per quanto possibile qualunque tipo di rottura.

2023 Tesseramento Azione Cattolica










