Di San Giuseppe ci viene detto che non appena “si destò dal sonno fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”.
Il sonno in cui era caduto San Giuseppe è stato rivelativo della volontà di Dio. Il sonno in cui cadiamo noi, invece, è indicativo di una vita vissuta non “con gli occhi aperti” ma, spesso “assopiti”  e  “anestetizzati” da variegate forme di vera e propria superficialità.
La santità a cui siamo tutti chiamati deve portarci a compiere ogni giorno “azioni ordinarie in modo straordinario”.
San Giuseppe ha capito quale era la sua missione “e prese con sé la sua sposa”. «Anche tu – ci dice il Papa – hai bisogno di concepire la totalità della tua vita come una missione. Prova a farlo ascoltando Dio nella preghiera e riconoscendo i segni che egli ti offre» (G.E. 23).

In preghiera…

Glorioso San Giuseppe,
leggere nel vangelo
che non appena
ti sei svegliato dal sonno
hai fatto tutto quello
che ti aveva detto l’angelo,
m’incoraggia davvero.
Prega Gesù per me
perché anch’io
possa vivere come persona “sveglia”,
desiderosa di capire ogni giorno
ciò che il Signore mi chiede
e, sul tuo esempio, farlo sempre
prontamente e lietamente.
Amen.

(p. Enzo Smriglio)

Audio dell’omelia di p. Enzo Smriglio